LA PAURA: EMOZIONE SALVAVITA

 
La paura è un sentimento innato, un'emozione di base che scatta ogni volta che viene minacciata in qualche modo la nostra integrità psicofisica. 
La natura ci ha dotato di questo salvavita che ci consente di sfuggire o affrontare tutte quelle situazioni in cui la nostra sopravvivenza, reale o simbolica, viene messa a repentaglio. Se è certamente del tutto logico scappare davanti a uno sciame di api o per una scossa di terrremoto, perché mai dovremmo essere terrorizzati da un ascensore, dall'incontro con una persona che non conosciamo? Anche in queste situazioni noi sentiamo che si nasconde un pericolo, più simbolico che reale. 

A renderci paurosi è un'identità fragile, una certa estraneità a noi stessi e al nostro mondo interiore. Quanto più lontani siamo da noi stessi, tanto più il mondo esterno diventa minaccioso e temibile.
La soluzione? Recuperare il contatto con la nostra interiorità.

A cosa serve la paura
Le caratteristiche di un oggetto temuto richiamano simbolicamente un conflitto inconscio, in questo senso la paura è provvidenziale ci spinge ad affrontare ciò che ci turba e ci aiuta a sciogliere il nodo da cui trae origine. Per questa ragione superare una paura vuol dire diventare più solidi, espandere il nostro spazio vitale, crescere. Sempre per questa ragione le paure a volte possono essere molto resistenti e richiedere molto tempo per essere superate. Il loro nucleo è irrazionale e i processi che possono intaccarlo spesos lo sono altrettanto.

Ogni paura ha una missione da compiere
La paura, anche se è assurda e irrazionale, merita comunque rispetto e considerazione. Accoglila dicendo a te stesso: "Non so perché sei venuta a trovarmi, ma una ragione c'è. Vediamo cosa mi porti". Ogni paura ha una specie di missione da compiere: arriva per farci superare qualche nodo critico che ci blocca, paradossalmente viene per regalarci più coraggio.

A volte pensiamo che la terapia migliore sia quella d'urto, spesso però gli esiti di una forzatura sono tutt'altro che incoraggianti: la paura si intensifica e noi finiamo col retrocedere su posizioni ancora più rigide. Di molte paure ci si può liberare solo con un percorso che procede per gradi e con molta tolleranza nei propri confronti. Dobbiamo concederci anche la possibiltà di ritirarci, di scappare, di fermarci, altrimenti ci sentiremo sfidati e con le spalle al muro.

Le fobie
Nessuna delle fobie che ci colpiscono è casuale, ognuna di esse ha una sua ragione d'essere. Il loro senso va però ricercato in eventi traumatici rimossi. Il collegamento può essere semplicemente nel significato simbolico che l'oggetto di cui abbiamo tanta paura assume per noi.
Per esempio la paura degli spazi chiusi richiama il timore di rimanere senza vie di uscita nella propria vita, costretti da legami che dobbiamo accettare. Bisogna riflettere su quali sono le caratteristiche anche simboliche di ciò che fa paura e approfondire questi aspetti cercando il senso figurato.
Per esempio, se quando vedi i cani ti terrorizza la possibilità di essere morso, il nucleo della fobia è l'aggressività, ossia il timore di essere attaccato. 

La paura inibita diventa malattia
Ci sono paure che non confessiamo neppure a noi stessi ma se vengono costantemente inibite e compresse rischiano di implodere nel corpo diventando vere e proprie malattie fisiche. Succede soprattutto quando l'inibizione si protrae per lungo tempo. Ecco che allora la paura negata può diventare patologia.

Ansia e attacchi di panico
Se le nostre paure vengono covate sotto la soglia della coscienza oppure costantemente rimosse e mai affrontate, si corre il rischio che venga innescata un'ansia cronica, che può arrivare a sfociare in veri e propri attacchi di panico. Come è noto, il panico  si manifesta attraverso profonde reazioni fisiche, mediante le quali viene a galla l'energie tenuta repressa.

Patologie renali
Alcune fobie non espresse e non ammesse possono portare anche a disturbi renali. Il rene si ammala quando a essere rimosse sono paure indicibile, come per esempio quella di morte. Il regno delle acque e del rinnovamento continuo si inceppa quanto restiamo col freno tirato per paura di vivere.



FONTE: "Non trattenere le emozioni" di Maria Grazia Tumminello, Edizione Riza.

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