LA VESCICA: SEDE DELLE ENERGIE DI SCARTO

Se il rene rappresenta la fonte dell'energia più primitiva, la vescica è la dimensione depositaria della materia di scarto che deve essere espulsa per mantenere pulito l'organismo. Le sue funzioni sono fondamentali per depurarci dalle scorie, essa completa la funzione renale: le energie "stagnanti" devono essere abbandonate, per ricominciare il ciclo energetico e vitale.
Come tutti gli organi cavi deputati a contenere, ha in sé il valore simbolico del femminile e accoglie l'urina, liquido denso di significati.

Analizziamo dunque il significato delle patologie più frequenti a carico della vescica.

La cistite
La cistite è un disturbo piuttosto comune nel mondo femminile e consiste in un'infiammazione della mucosa della vescica a causa di un'infezione batterica.
Il sintomo principale è la difficoltà alla minzione e il frequente stimolo a urinare testimonia l'urgenza di lasciar fluire le acque intese simbolicamente come libido, femminilità ma anche come spiritualità e trasformazione.
Non è un caso che la cistite compaia quando l'intesa sessuale con il partner viene vissuta in modo conflittuale o faticoso: sensi di colpa, rancori, richieste insoddisfatte o il semplice trattenersi provocano un disturbo bruciante che rende l'eros doloroso o impossibile.
Così il messaggio del corpo che vuole trasmettere è "Mi sottraggo da te non perché non ti desidero, ma perché avverto fastidio".
Chi soffre di questo disturbo ha un Io moralista molto integro che tende a etichettare come peccato tutto ciò che "sporca" una sua immagine idealizzata come candida. Per cui impulsi sessuali e stimoli aggressivi vengono considerati sconvenienti e censurati nel momento stesso in cui emergono.
Altra tendenza di chi soffre di questo disturbo è trattenere dentro di sé emozioni e pensieri covando ricordi dolorosi e vecchie ruggini che "bruciano" ancora.


L'incontinenza
Come si sa svuotare la vescica dà un'immediata sensazione di benessere. 
Secondo gli esperti di matrice freudiana alla base della soddisfazione dei bisogni fisiologici si associa anche un piacere di tipo sessuale, autoerotico che si mantiene a livello inconscio. 
In tutte le condizioni patologiche dove viene compromessa la capacità di controllo della vescica, le dinamiche inconsce che si attivano riguardano soprattutto la capacità e anche la volontà di controllare i propri impulsi, di lasciarsi andare desideri di piacere e di sollievo e ai bisogni immediati.
L'eccesso di autocontrollo può determinare la tendenza a trattenere le emozioni come la rabbia e l'impulsività e di notte, quando la coscienza si allenta, fluiscono. Chi soffre di incontinenza è sensibile al tema dell'autorità verso cui mostra un atteggiamento ambivalente. Da una parte ribellione e insofferenza alle regole, dall'altro bisogno di approvazione. Spesso l'incontinenza è espressione del conflitto tra l'essere adulti e il sentirsi piccoli.

La ritenzione
Da una parte la ritenzione è legata alla stasi di liquidi che dal punto di vista psicosomatico rappresentano le emozioni, quindi si tratta di una staticità emotiva o del sentimento.
Se i liquidi sono simbolo delle emozioni che scorrono, quando li tratteniamo significa che ci controlliamo troppo e nel caso della stasi venoso non lasciamo fluire la passione e il sentimento.
Ciò non significa dar libero sfogo a qualsiasi emozione ma di portare l'attenzione sull'identificare quali  emozioni dentro di noi non trovano la via di uscita.


 Fonte: dalla collana I Libri del Benessere "Curare i reni", Edizione Riza

www.annarossetto.it 

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