I MESSAGGI PSICOSOMATICI DEL REFLUSSO E DELLA GASTRITE



Il mal di stomaco parla di noi
 
Digerire bene significa sentirsi sazi e appagati e non solo perché una buona digestione fornisce le sostanze di cui corpo e mente hanno bisogno: sentirsi sazi significa anche assaporare il piacere di abbandonarsi, di lasciarsi andare, di godersi la calma e la tranquillità. È il simbolo stesso dell’agio e dell’appagamento. Ecco perché, sul fronte opposto, chi soffre di gastrite (l’infiammazione della mucosa gastrica) e di reflusso (gli acidi contenuti nello stomaco risalgono nell’esofago) avverte un bruciante dolore fisico e digerisce male, compromettendo il piacere legato al cibo e alla convivialità. Avere difficoltà digestive croniche rende il pasto un momento temuto da affrontare con un’estrema attenzione: cosa, come, quando e anche con chi si mangia, viene valutato in modo minuzioso. La stessa attenzione è dedicata ai sintomi postprandiali, nella vigile attesa di verificare l’insorgenza o meno dei dolori per poter intervenire in modo adeguato e lenirli. Facile intuire come questo possa spalancare le porte anche all’ansia, innescando un circolo vizioso: più ansia uguale più gastrite, più gastrite uguale più ansia.

Allentare il controllo risolve il problema

Ecco perché dobbiamo limitare il più possibile le principali fonti di stress dalla nostra vita, non solo quelle della tavola, ma anche relazionali e professionali, come smettere di controllare cosa fanno gli altri, non rimuginare sul passato, provare a rilassarsi, a cedere, a trovare ciò che dà piacere e ad accogliere la vita per come è: questo è ciò che chiede la gastrite. Un atteggiamento che giorno dopo giorno aiuterà a dire ciò che si pensa, evitando di ingoiarlo o tenerlo dentro di sé, insieme al cibo e all’aria che gonfiano, inevitabilmente, stomaco e pancia.

L’attività fisica sblocca lo stress e i pensieri ossessivi

Gastrite e reflusso nascono dall’eccesso di tensione. Per allentare questo stato che chiude letteralmente la bocca dello stomaco, svolgere regolare attività fisica aiuta. Camminare a ritmo regolare, correre, fare ginnastica, andare in bici o anche ballare sono tutte discipline che portano in primo piano il corpo e i muscoli allentando la morsa dei pensieri: ecco il primo passo da compiere per liberarsi dell’accumulo e trattenere solo ciò che è davvero essenziale per la propria vita.

Le emozioni che “bruciano lo stomaco”

Rabbia e ansia sono le due emozioni che connotano i disturbi gastrici. I sintomi parlano di bruciori e infiammazioni e cosa brucia e infiamma più della frustrazione e di un’aggressività non espressa? E quando siamo in ansia e il respiro si fa frenetico, quanta aria in eccesso incameriamo per far fronte agli eventi e contrastare la sensazione di fine imminente? E quella stessa aria, va a finire proprio nella pancia. Ecco perché ogni volta che non diamo spazio “fuori di noi” a queste due emozioni, inevitabilmente saranno loro a farsi spazio dentro di noi, nello stomaco, in attesa di essere digerite, assimilate ed espulse; proprio come il cibo che non va giù e cerca in ogni modo di tornare su.
 
FONTE: REFLUSSO E GASTRITE

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