I SOGNI E LA NOSTRA ARMONIA


La gran parte di noi non dà ai sogni la giusta importanza, ci sono periodi in cui al risveglio ce li ricordiamo di più e magari li raccontiamo a qualcuno, ma poi lasciamo che vengano annacquati e infine sopraffatti dalla routine. Eppure sognare è una funzione psico-biologica primaria - peraltro presente, sebbene con valenze molto meno complesse, in tutti i mammiferi – che svolge un ruolo essenziale nel mantenimento della salute. Il problema è che, fin da piccoli, nessuno ci ha insegnato a considerare i sogni come strumenti per vivere bene, cosa che avveniva in misura molto maggiore nell’antichità, quando i sogni costituivano un accompagnamento costante alle vicende della vita. Può essere dunque molto utile ridare loro il posto che meritano.

Non dobbiamo sempre “spiegarli” 
Non stiamo parlando di interpretarli ma di tornare in contatto con loro, cioè di rendere la mente più aperta e disponibile a ricordarli e a trattenerli, almeno per un po’. Se è vero che tutti sogniamo, è anche vero che il “dedicarsi” a ricordarne almeno alcuni ha un grande significato per l’equilibrio psicofisico. Innanzitutto questo gesto significa ridare valore alla parte più profonda di noi - che, tra l’altro, è quella in cui risiedono pulsioni, desideri e conflitti basilari per la nostra vita - e, di conseguenza, significa anche mettere in maggiore contatto “l’alto e il basso” della nostra personalità, cioè la coscienza e l’inconscio. È come se la coscienza dicesse all’inconscio: “Parla pure, io ti ascolto e ti considero”. E, visto che l’inconscio è profondamente radicato nel corpo, è anche come se la mente dicesse al corpo la stessa cosa.

Hanno un effetto stabilizzante
Dare spazio ai sogni significa aumentare l’unità psicosomatica, cioè riavvicinare tra loro mente e corpo, ragione e istinti, che la vita di tutti i giorni tende continuamente ad allontanare creando in noi pericolose scissioni. Una conferma di ciò viene proprio dalla psicoterapia: quando un paziente vi giunge carico di ansia e di stress, oppure pieno di sintomi o disorientato, il solo fatto di ricevere come indicazione quella di scrivere i sogni, ha su di lui un grande potere: l’ansia si riduce, i sintomi diminuiscono, qualcosa in ogni caso si placa almeno un po’ e permette di riflettere meglio.
E tutto questo senza alcuna interpretazione: il semplice ricordarli, scriverli e raccontarli a qualcuno che li accoglie e li considera come frutti importanti della persona, crea la sensazione, seppur ancora parziale, di essere agganciati a se stessi, di avere una base interna vitale e creativa, manche quando produce immagini inquietanti.

Danno spunti fondamentali
Tenere un quaderno con i propri sogni - almeno quelli che emozionano di più - ha senso sempre. Dar loro la possibilità di sedimentare e di permanere, così che si possa attingervi a distanza di tempo, ci offre la possibilità di toccare con mano l’attività creatrice della nostra personalità profonda, anche nei periodi in cui ci sembra di esserci inariditi; ma ci permette anche, dopo che ne abbiamo raccolti un po’, di sfogliarli cogliendo spunti, analogie e legami che possono fornire una migliore comprensione della nostra realtà e, cosa fondamentale, anche un orientamento per il futuro. Senza dimenticare, tra l’altro, che ci ritroviamo davanti agli occhi una vera e propria “trama nascosta”, che scorre parallela alla nostra vita ufficiale e le fa da contrappunto, come a completarla e ad arricchirla.

Creano armonia tra le tue parti interne
Ed è proprio il restare in contatto con questa “trama in divenire” a fornire l’effetto più benefico. È molto importante sapere che non siamo soltanto quelli della vita ufficiale di tutti i giorni, ma che dentro di noi è presente un mondo ricco che sta seguendo, seppur in modo difficile da comprendere perché fatto di simboli e di linguaggi non logici, una sua strada. Che non è però una strada qualsiasi, ma è una via che ci riguarda e che possiede delle verità che possono aiutarci nella vita cosciente. Stabilire un legame più forte tra queste due vite significa dunque rinforzare l’armonia tra le diverse parti che ci compongono e, di conseguenza, ridurre il rischio di disturbi fisici e psichici. Se, come dice Jung, i sogni sono un prodotto della natura, essere in rapporto con essi ci permette di vivere in migliore armonia con la nostra natura più vera e con l’ambiente in generale. 

Spesso basta rileggerli come fiabe e cambiano l’atmosfera mentale
C’è chi dice che i sogni vanno interpretati e chi invece sostiene che bisogna semplicemente osservarli, senza forzare la ricerca di un senso. In realtà entrambi gli orientamenti sono utili in fasi diverse della vita e ognuno deve fare ciò che si sente. Quello che conta è riuscire a stabilire un rapporto sereno con il proprio mondo onirico: non viverlo come un nemico ma, al contrario, come un compagno di viaggio che può darci una mano e che, in molti casi, ci aiuta a preparare un cambiamento.


FONTE:SOGNI


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