COME RICONOSCERE I RAPPORTI CHE CI TOLGONO ENERGIA



Spesso non è facile individuare le situazioni, le persone o gli atteggiamenti di cui è meglio liberarsi per semplificare la propria vita e alleggerirsi dai pesi inutili.
Le persone che ci rubano tempo e forze vengono comunemente chiamati "vampiri energetici".
Sono nocivi al nostro benessere e alla nostra crescita eppure continuiamo a coltivare queste relazioni un po' per il quieto vivere ma un po' anche perché continuiamo a averne bisogno.

Come fare per accorgersi di queste "relazioni tossiche"?
Ecco i sintomi spia che ci mettono in guardia sui rapporti che ci succhiano le energie.

Fatica. In quella situazione o con quella persona ci sentiamo fisicamente stanchi o appesantiti. C'è una sensazione di monotonia che fa crescere lo sconforto.
Sofferenza. Aumentano i disagi legati  certe situazioni o persone: attacchi di rabbia, ansie improvvise, pensieri ripetitivi che ingombrano la mente, reazioni emotive che non riconosciamo come nostre e che diventano sempre più frequenti.
Dipendenza. Senza quella persona, situazione o abitudine, ci sentiamo insicuri, oscilliamo tra l'ansia di perdere qualcosa o qualcuno e l'aspettativa di trovare un nuovo appagamento ma di fatto rimaniamo impantanati.

Anche tra gli amici possono nascondersi dei "vampiri emotivi", vediamo alcuni tipi di amici nocivi per il nostro benessere.

Il lamentoso che gioca alla vittima
Sempre pronto a fare un elenco di recriminazioni e lamentele, sembra che capiti tutto a lui: in realtà gioca il ruolo della vittima e vuole che gli altri siano sempre comprensivi. Le sue continue lamentele creano un'atmosfera negativa che contagia chi gli sta vicino.
Che fare? Non cadiamo nella sua trappola tentando di consolarlo: è inutile perché il suo lamentarsi degli altri è un modo per non mettere mai in discussione se stesso.

L'amicone che decide per tutti
Organizza cene e divertimenti per tutti, ma decide sempre lui e quindi obbliga gli amici anche ad attività che in realtà non gradiscono, però non gli si può dire di no, altrimenti si offenderebbe.
Si mostra infatti spesso possessivo e in qualche modo geloso.
E' un'amicizia soffocante che toglie spazio e crea una forma nociva di dipendenza.
Che fare? Frequentiamolo...a piccole dosi. Cerchiamo di non sottostare sempre alle sue proposte e di crearci uno spazio di autonomia anche nei divertimenti.

Il logorroico che travolge tutto
Non è importante quello che dice ma il fatto che possa dirlo a qualcuno e dimostrare di saperne di più. Spesso le sue sono parole di critica e di biasimo verso gli altri, compresi quelli che chiama suoi amici.
Che fare? Non facciamoci scrupoli e sottraiamoci alle sue chiacchiere: stare ad ascoltarlo significa subire una comunicazione a senso unico che ci lascia svuotati.

FONTE:  Psicologia Pratica, Edizione Riza Extra, Gennaio/Febbraio 2019

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